domenica 2 dicembre 2007

Il vuoto e la cura di sé

Ennesima bella serata ieri sera. Sala ex-consilare, Bergamo, centro. Uno di quei posti con le sedie in fila, per conferenze serie, importanti: arazzi e boiseries di legno alle pareti, soffitto affrescato, lampade liberty.

Bello arrivare tranquillo, alle 6 suonate e trovare tutte le molecole lì che già avevano disposto le sedie in circolo lasciando un grande vuoto al centro (mica si fanno le cose a caso, anche se avvengono per caso!).

Ciao Luca, ciao Nico e Tullio (mai visti prima, ma subito grande sorriso e disponibilità). Dove ci cambiamo? Azz... non ci hanno lasciato aperti i bagni, poco male: 2 porte aperte formano un separèe dove uno alla volta ci si cambia senza problemi.

Parecchia gente, credo una 50-ina, tutti seduti in cerchio appunto, "Credo che possiamo cominciare" dice Luca e fa una breve introduzione. A seguire parla Tullio (si, lo sciamano, quello che lo aspettiamo uno dei prossimi Mercoledì in sala da noi con la chitarra) chiaro, interessante, profondo: la pratica della la cura di sé, il vuoto interiore, tanti temi molto affini al contact... Ne parla in piedi, nello spazio vuoto in mezzo alle sedie, con una attrazione verso il centro il centro della sala a cui non riesce ad arrivare per colpa del filo del microfono (Tullio, ma perche' non hai usato il radio microfono? va beh.)
Poi Nicoletta, che, più pragmatica e breve parla della scuola, organizzazione, corsi ecc. A seguire Luca, per il quale è molto più facile, sintetizza i 5 concetti della terapia: Conoscenza, Accettazione, Sostegno, Apertura e Relazione. Luca lascia subito la parola al non-detto, al non-parlato, al movimento, alla contact improvisation, a noi.

Bella li': musica, buio (questo a sorpresa!), le molecole entrano: riempiamo lo spazio mentre il proiettore ci scrive addosso le parole preparate da Luca e Nicoletta. Misuriamo lo spazio (un po' piccolo, siamo in tanti, ok, faremo attenzione), misuriamo noi, cominciamo ad entrare nella danza. Passo da Luca e gli chiedo di accendere le luci sul secondo pezzo "Se no ci ammazziamo, grazie", torno nello spazio, man mano che ballando incontro gli altri, sussurro "accendono le luci sul secondo pezzo", "ok" nessuno, peraltro, si era preoccupato del buio, evvai, organizzazione a posto, Andre, spegni il pensiero e balla. click.

Parte la progressione dei pezzi musicali e Marco e Luca, "alla console" improvvisano uno schema di cambio luci molto efficace, il meglio che i mezzi di ieri concedevano: buio all'inizio del pezzo per dare enfasi alle parole proiettate, seguito dalla luce per "non farci ammazzare". Ok, pattern capito al volo da tutti, mentre ballano.

Bella energia, bella danza, belle lì le molecole, bell'applauso finale, bella chiacchierata con il pubblico (E' ufficiale: l'invito di Martine a fare domande anche sul contact non è stato sentito come un "invasione di campo da parte di Luca", OK? tranquilli! NdR -l'unica che ha invaso il campo è stata la Chiarina, nemmeno lei ha disturbato Luca e la sua serata).

Sono molto contento, è stata una serata di scambio, una complementarietà parola-movimento, e, ancora una volta, tutti hanno contribuito a crearla: le mail, la "prova" in sala mercoledì scorso, le sedie in cerchio, la compilation musicale, i vestiti bianchi, le diapositive, che dire?
Bello, grazie
Grazie Luca
Grazie Tullio e Nicoletta
Grazie molecole
avanti così e alla prossima.
Andre

PS: Luca, che cena speciale! Ancora una volta: non era il caso! e, sicuramente, a buon rendere, vero molecole?

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi sto lasciando decantare pensieri ed emozioni. Vorrei solo fare un inno alla bellezza.Mi faccio aiutare dalle parole della poetessa.

Grazie.


" Bello, bello, bello mondo, bello ridere di
mondo in luce mattutina in
colorazione di mondo con stagioni e
popolazione e animali. Bello mondo
questo ricordo, questo io lo ricordo
bello, molto bello mondo, con cielo
diurno e notturno, con facce che
mi piacevano e musi e zampe e
vegetazione che mi sospirava e mi
sospirava leggera leggera, tirando
via chili e scarponi interiori che mi
infangavano, tirando via ferri da stiro
che mi portavo nel petto, e gran pulitura
di dentro. Bello, questo io lo ricordo
bello.
Io ho avuto soccorso a volte da
una piccola foglia, da un frutto così
ben fatto che dava sollievo a mio
disordine di fondo. Sì, sì"

Mariangela Gualtieri

Anonimo ha detto...

Una vera e propria rivelazione!
Una serata indimenticabile
Grazie Molecole!
Isa

monicadolci ha detto...

Grazie Isa,

l'anonimo chi è? Sempre Luca? Ehi tesoro la mamma non ti ha detto che al citofono si deve dire il proprio nome e non IO? Eheheheh

La serata...ecco... per l'ennesima volta le molecole dimostrano se stesse, davvero molecole che si adattano e prendono, come i Barbapapà, la forma più consona alla situazione...
Parliamoci chiaro....la sala: bellissima ma piccolissima; il posto per cambiarsi: fa niente ma non avere un bagno e dover ballare convivendo con stazionamenti e pressioni di un certo tipo non è certo liberatorio (ho pensato anche alla Samibella, al nono mese, che sacrificio ha fatto per noi); le luci: bellissimo l'effetto delle proiezioni, un po' meno il flash di quando si riaccendeva tutta la sala.
Eppure le Molecole sono riuscite a divertirsi e ad interessare qualcuno anche di quei bei "serveloc tòc nusiù" alla bellezza e alla potenzialità della "contact improvvisation" che così naturalmente propone ad ogni gesto le dinamiche della vita e delle relazioni interpersonali.

Spero che anche Luca, Tullio e Nicoletta siano stati soddisfatti dal nostro intervento e non avendolo fatto personalmente colgo l'occasione qui per fargli il mio IN BOCCA AL LUPO PER L'ATTIVITA' DELLA LORO SCUOLA.

moni

Anonimo ha detto...

Cara Monica, a volte questo blog non mi prende il nome e ne vengo fuori come un anonimo. Meno male che mi sai riconoscere !

Io sono stato molto contento anche se la sensazione è che il pubblico in generale sia poco entusiasta dell'idea della cura intesa come formazione personale permanente, laboriosa e pure costosa.

Vedremo.

Ciao

Luca

Anonimo ha detto...

Sono un imbranato, credevo che l'anonimo di nome facesse Mariangela Gualtieri! ;-)

Luca, non scoraggiarti, il "pubblico in generale" è sempre mal disposto a
1. mettersi in gioco
2. farlo per molto tempo
3. riconoscere i propri limiti
4. mettersi in dubbio

In effetti considero sempre un miracolo il fatto che alle molecole (che mi piace sempre definire come ha fatto Albino "un laboratorio di libertà" - anzi, adesso lo metto nel titolo del blog) ci siano comunque almeno 15 persone insieme ad un entourage + esteso che arriva alla quarantina.
Detto ciò la tua scuola sarà un successone, magari un po' "diesel", avrà bisogno di scaldarsi un po', ma poi parte a manetta.
Auguri di cuore
Andrea

PS: "laboratorio di libertà o laboratorio di Barbapapà?" ai voti! Monica sei speciale!!!

monicadolci ha detto...

""""della cura intesa come formazione personale permanente"""""

Ahhh...infatti...Luca, io guardavo tutte quelle persone alla conferenza e mi chiedevo ma chi sono sti qui? bisognosi di cure o futuri curanti? ma uno che fa la formazione ed ha un pò di soldi poi....apre uno studio e cura le persone????....uhmpf
Per capirci qualcosa ho chiesto ad un'amica "counselor" che mi chiarisce un po'. Mi spiega che la formazione è un percorso su se stessi durante il quale si capiscono e o risolvono determinati propri problemi dopo di chè la conoscenza di metodi e meccanismi può essere utilizzata magari come supporto in altre particolari attività. Et voilà... la luce.
Forse il pubblico a cui vi rivolgete non ha bisogno di chiarezze ma voi certo non siete nemmeno un po' diretti.
Sai io ho una formazione commerciale sia teorica che pratica che nella vita si è dimostrata molto più "umanistica" di altre.(sai...le leggi della domanda e dell'offerta, i bisogni, etc etc) Secondo me è importante individuare i soggetti giusti che hanno bisogno di questo tipo di formazione, essere chiari nello spiegare che tipo di prodotto sia e l'utilizzo che se ne può fare, il prezzo di fronte ad un bisogno ben identificato perderebbe d'importanza.
I termini che uso sembrano freddi ma così è.... che si parli di bisogno di cibo o che si parli di bisogno d'amore....(infatti per mia madre sono la stessa cosa eheheh)
Non voglio insegnare eh (Dio me ne scampi)...ma magari un altro punto di vista può far riflettere.
moni

Unknown ha detto...

ma che bello vedere due nomi sconosciuti, qualcuno mi dice chi sono ?
e quante parole per questa performance...... anche queste sono le molecole, forse potremmo chiamarci anche "camaleonti" :) :)
Io penso che semplicemente riusciamo ad "adattarci" secondo Feldenkrais, il grado di adattabilità è legato al benessere psicofisico. la butto lì....(aspetto pareri)
A me è piaciuto molto ESSERCI, forse troppo visto i rimproveri che sono durati fino a domenica. Chiedo veramente scusa alle persone che hanno sentito il mio intervento come "inadeguato" sapete quanta passione c'è in me per la danza,la contact,il gruppo,il processo,la ricerca,il dialogo.La mia curiosità mi ha spinto a chiedere al pubblico se c'erano domande ma credetemi non aveva nessuna altra intenzione...
un bacio
martine

Anonimo ha detto...

Perdonate la mia insistenza nel commentare,ma come spesso mi accade, quando un evento mi colpisce in modo speciale,divento logorroica!!!!!
Penso che Martine abbia scritto una grande verita'.
Mi affaccio alla contact con grande curiosita' e in punta di piedi.
Fa nascere in me un sentimento di autorinnovamento, liberarsi da schemi improduttivi aggiornando cosi' le abitudini.
L'intelligenza nel trovare le soluzioni , del coordinare,dell' adattare e del sapersi adatare per trovare il meglio
BELLO MI PIACE!!!!!
Bacio Isa

Marcus ha detto...

Bene Isa,con le tua parole hai vinto un abbonamento gratuito alle molecole, tutti i mercoledì alle 20.30 presso i materiali resistenti!
Ragazzi invece il discorso delle proiezioni sui corpi è assolutamente da riprendere, l'effetto mi ha lasciato letteralmente di stucco.
ora non mi rimane che preparare qualche bella idea per quest'estate e far rimanere di stucco gli altri!se non altro per rendermi utile nonostante la mia schiena-catorcio...ah, a proposito: grazie Martine, domenica sei stata miracolosa :-)

baci
a mercoledì

Manù ha detto...

Concordo con marco le immagini proiettate sulle molecole sono davvero molto interessanti e sceniche ( le ho viste solo in foto ma porca vacca se fanno la loro bella figura!!) e le foto delle prove .. complimenti marco!! è la tua strada.. c'è un cartello che la indica!
la nostra Samibella come sta?? non vedo l'ora sia domani per "sentirvi" tutti... mi siete mancati..

Unknown ha detto...

Scusate la mia solita irriverenza(buttate quello che non vi va di sentire) volevo solo dire che sicuramente le scritte sulle molecole sono un arrichimento alla ns. cornice molecolare, non pensate però che sia un' IDEA..... fatta,rifatta,strafatta da decenni ma sempre di grande effetto, come le candele o costumi. a tale proposito direi che possiamo aggiungere il "tutti in bianco" guardando le bellissime foto di Marco.
Marco dobbiamo fissare la prossima i.f. per il tuo collo....!!!!
buona giornata a tutti e spero vedere Isa domani, non vedo l ora di contattarvi domani
bacio
martine

Marcus ha detto...

E' vero Martine, ma il fatto e rifatto non vuol dire che diano un bell'effetto. Se Leonardo avesse detto "hum questa roba sui muri è molto bella ma già fatta e rifatta...." non avrebbe mai dipinto l'affresco dell'ultima cena :-)

Con questa provocazione volevo solo dire che non sempre le cose nuove sono belle e le cose rifatte sono scontate :-)

a mercoledì

Unknown ha detto...

ASSOLUTAMENTE CONCORDO CON TE, mARCO, SE PENSASSI CHE QUELLO CHE SI CREA DEVE ESSERE PER FORZA UNA NOVITà NON AVREI MAI FATTO SPETTACOLI PERCHè TUTTO è UN IMPASTO DI TUTTO E FORSE SE TUTTO VA BENE SI PUò AGGIUNGERE UNA VIRGOLA...... :) :) FATTO DAL "come" SI RIFA

Marcus ha detto...

Martine ha ragione: il bianco sulle molecole rende un casino, molto di più del rosso.Avevo paura facesse un po' "fermenti vivi" della pubblicità danone ma invece devo dire che eravate bellissimi.
Da ricordare per le prox perf.

ciauz

Anonimo ha detto...

Thanks for writing this.