Con le ossa appiccicate, i muscoli simili a mappazze, ancora molti kili da smaltire e un bimbo da allattare torno a fare contact, dopo due incontri mi metto a fare le prove per un spettacolo e ho il coraggio pure di fare due performance. Che esagerata, che smaniosa, che madre frivola, anche un po’ presuntuosa mi dico. Per cosa poi? Mica sei una ballerina professionista? …….Dopo tutto è un semplice hobby, un “dopo lavoro” (NDR).
Sì, è vero, ma le persone “scelgono” tra vari tipi di dopo lavoro: c’è chi fa 2 ore di tennis, chi il punto croce, chi va in palestra a pompare i muscoli e chi il decoupage.
Noi, io e Voi, scegliamo di danzare. Di entrare cioè nel mondo delle emozioni, della comunicazione e della creatività corporea. E quando scegliamo di farlo davanti ad un pubblico ci prefiggiamo di far entrare per un po’ di tempo altre persone in una dimensione onirica, in una sospensione della realtà che permetta di condividere le emozioni.
Ecco probabilmente è per tutto questo che è valsa la pena di far saltare a mio figlio un paio di pasti.
Per permettermi di rincontrare le specialissime Molecole. Di tornare a parlare, sentire e scambiare danzando. Di offrire, discutendo insieme sul colore del vassoio, tutto ciò ad un pubblico. Di vederlo attento, di emozionarlo, di sentire cambiare l’atmosfera intorno grazie a noi.
E, soprattutto di vedere mia figlia di soli 3 anni agitatissima nel cogliere per la sua prima volta la magia dello spettacolo.
Alla fine, al bar, non so’ se ci avete fatto caso, ha cercato di “toccarvi” tutti per verificare se quegli strani personaggi visti prima erano tornati ad essere , la sua mamma, la Tia Fiore, la Martine, la mamma del Giorgio e del Nicola, l’Albino, l’Andrea, il Daniele e tutti gli amici di danza della mamma…
Sì, credo che il pezzo abbia funzionato, sono stata felice di esserci e di esserci proprio con voi.
Le osservazioni tecniche, per me, stavolta, verranno dopo …